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Arco - Vigo di Fassa - 1900

Stupenda cartolina "naif" colma di significati, nemmeno tanto reconditi su come, una parte del popolo Ladino, viveva lo spirito irredentistico che pervadeva l'epoca.
Qui graficamente per la prima volta, se non l'unica volta, vediamo la figura del sommo Dante in Trento visto senza quella sacralità e significati di chi lo volle erigere.
Anzi, con una malcelata irrisione e la scritta lo conferma, viene raffigurato con prostrati ai suoi piedi una serie di figure e simboli ben riconoscibili.

La scena si svolge ad Arco in occasione del VII Congresso della Lega Nazionale del 27 maggio 1900

Ai piedi di Dante la scritta: il nuovo Dio degli Italiani

Primo personaggio inginocchiato a sinistra, Riccardo Pitteri, Presidente della Lega Nazionale nei 15 anni che precedettero la Grande Guerra, tra le sue mani il turibolo con la scritta "Lega Nazionale"

Sotto il Pitteri due personaggi, a sinistra Giuseppe Bratos, elemento di spicco della Lega Nazionale triestina, a destra Giulio Catoni, agronomo, noto irredentista trentino. Sorreggono assieme un altro turibolo, con una scritta purtroppo molto sbiadita.

In basso a sinistra, il quotidiano Alto Adige adorante, genuflesso ed a mani giunte.

A destra quattro personaggi inginocchiati anch'essi adoranti ed imploranti, che rappresentano ciascuno le quattro comunità Ladine di Pozza di Fassa, Pera di Fassa, Vigo di Fassa e Soraga.
La scritta in basso a destra è l'atto di accusa che da il senso di tutta la rappresentazione:

"Vendita e Rinnego di sua propria nazionalità LADINA"

L'ignoto disegnatore con una irridente allegorica rappresentazione, rinfaccia alla sua comunità, od almeno ai suoi rappresentanti, un tradimento che non condivide ed approva
Altri la pensavano come lui ed a riprova di ciò sempre su questo sito ho postato la cartolina a ricordo del pittore August Pezzey, ladino, ucciso da un kaiserjager, tale Luigi Menotti di Borgo Valsugana, ad Innsbruck il 4 novembre 1904, mentre manifestava contro gli italiani che chiedevano un'università italiana ad innsbruck

Pare incredibile che dal passato emergano queste immagini conservate in mezzo a guerre, disastri naturali, traslochi e mille altre peripezie, per raccontarci stati d'animo emozioni, sentimenti ed in questo caso risentimenti, in modo così vivido e trasparente.

Bellissima.

Cortesia dell'amico Giorgio Facchini