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Cartolina di Camillo Rasmo

Nel 1902 le elezioni comunali a Levico, dove abitava la famiglia del pittore, si erano concluse con la vittoria del partito filoitaliano, detto "della luce" (dott. Slucca) contro quello filoaustriaco detto "delle tenebre" (dott. Errardo Ognibeni). Romano Joris (sue le inizilai R. J.), che aveva avuto gran parte nella campagna elettorale a favore dello Slucca, commissiona al giovane Rasmo questa cartolina commemorativa, stampata a Vienna.
Nella Collana "Voci della terra trentina di Riccardo Maroni vi è un volume del 1971, a cura di Livia Battisti, dal titolo "Tre processi a Cesare Battisti" in cui la moglie del martire descrive dettagliatamente anche un processo riguardante i fatti di Levico in cui Ugo degli Avancini, amministratore dell'Ognibeni, sentendosi diffamato dagli articoli di Cesare Battisti apparsi sul "Popolo", querela quest'ultimo. Interessante spaccato d'epoca.
Nell'album "artisti in cartolina 3", sono pubblicate due cartoline più che rare, la 461 e la 202, contigue, disegnate probabilmente anche queste da Camillo Rasmo su indicazione dello Joris, che in modo immediato, esplicito e soprattutto ironico rendono evidenti le ragioni del contendere, al tempo, in Levico.

Cartolina rarissima, anche perchè la gendarmeria austriaca le intercettò quasi immediatamente e le fece distruggere.

Per il sottoscritto è una delle immagini più emblematiche, esplicite ed irridenti, dell'irredentismo, scusatemi il gioco di parole, dell'epoca.