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Inno degli studenti trentini

Cartolina viaggiata nel dicembre del 1903 da Trento a Malè.

Guido Mazzoni (Firenze, 12 giugno 1859 – Firenze, 29 maggio 1943) è stato un letterato, patriota e politico italiano.

Nacque a Firenze, dal notaio Arcangelo e da Caterina Mori, vedova Bongini.[1]

Frequentò l'antico ginnasio di S. Sebastiano di Livorno, di fondazione barnabitica, dove ebbe come docente Giuseppe Chiarini, che aveva sposato una sorellastra di Mazzoni.
Grazie all'amicizia tra Chiarini e Giosuè Carducci, Mazzoni poté conoscere il poeta nell'estate del 1874 e vi rimase sempre legato.
Continuò gli studi all'Università di Pisa, dove si laureò con Alessandro D'Ancona nel 1880, perfezionandosi a Bologna, alla scuola del Carducci.
Insegnò dapprima nel Ginnasio superiore di Roma, iniziando a scrivere sulla “Domenica Letteraria”, per poi passare a Brescia, e ancora a Roma, distaccato presso il segretario generale del Ministero della Pubblica Istruzione.

Nel 1887 Mazzoni, ventottenne, vinse il concorso per una cattedra di letteratura italiana all'Università di Padova, non senza polemiche.[4] Accese polemiche che «il giovane professore fiorentino troncò rapidamente, conquistando di slancio colleghi e scolari» (così Folena).
Nel 1892 pubblicò la prima edizione del fortunato Avviamento allo studio critico delle lettere italiane (Verona-Padova, Drucker), la cui terza edizione, emendata e accresciuta dal 1907 con appendici di Pio Rajna (Testi critici), di Giuseppe Vandelli (Il testo dei Reali di Francia, L'Edizione critica della Divina Commedia) e in seguito del Mazzoni stesso, fu edita a Firenze da Sansoni nel 1923.

Nel 1894 passò al R. Istituto di Studi Superiori pratici e di perfezionamento in Firenze, ricoprendo la cattedra rimasta vacante per la prematura morte di Adolfo Bartoli.

Nel 1897 divenne segretario dell'Accademia della Crusca, di cui fu presidente dal 1930 al 1942.

Dal 1910 fu senatore.

Durante la prima guerra mondiale, a cinquantasei anni, Mazzoni andò volontario al fronte, dopo che il figlio Carlo, ufficiale degli alpini e medaglia d'argento al valor militare, era stato fatto prigioniero dagli austriaci. Un olio su tavola di Alessandro Milesi ritrae Guido Mazzoni con la divisa da ufficiale degli alpini.

Dal 1920 Mazzoni fu socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei di Roma e dal 1927 Socio nazionale della medesima accademia.

Dal 1931 al 1943 fu presidente della Società Dantesca Italiana.