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Luigi Ratini - Febbraio 1931

Illustrazione xilografica che accompagnava una poesia di Matteo Nardelli dedicata "A quelli che sono morti" pubblicata su Trentino del febbraio 1931.

"15.1.1931, impresa memorabile" di Marino Miccoli 15 Gennaio 2019

Per la prima volta nella storia dell’aeronautica mondiale uno stormo di aerei dell’Aeronautica Italiana comandato dal generale Italo Balbo effettuava, proprio 80 anni fa, una trasvolata congiungendo Orbetello (Grosseto) a Rio de Janeiro.
La partenza fu effettuata nella mattinata del 17 dicembre 1930 e l’arrivo il 15 gennaio 1931 con l’ammaraggio degli idrovolanti italiani “Savoia-Marchetti 55” nella superba baia brasiliana.
Fu un’impresa ardua, brillantemente superata al costo di grandi sacrifici da parte di tutti coloro che vi parteciparono, un traguardo nella storia dell’Aviazione e della Marina Italiana che suscitò l’ammirazione internazionale.

Gli ottimi ed affiatati equipaggi degli idrovolanti S.55, dopo un anno di preparativi, di studi, di navigazione, di astronomia, di duro addestramento al volo cieco al simulatore e dopo aver effettuato voli notturni, decolli e ammaraggi a pieno carico, erano finalmente pronti a partire per la prima trasvolata atlantica in formazione.

Purtroppo nell’impresa morirono alcuni uomini. Nell’incendio dell’S.55 I-BOER (che si verificò pochi minuti dopo il decollo) perì l’intero equipaggio: il capitano Luigi Boer, il tenente Danilo Barbicinti, il sergente maggiore Ercole Imbastari e il sergente Felice Nensi. L’idrovolante I-RECA, poco dopo essere decollato, perse velocità ed impattò pesantemente con il mare; si sfasciò lo scafo destro e l’evento fu la causa della morte del motorista, il sergente Luigi Fois.