✔ XS - piccolissima (206 x 324)
✔ S - piccola (275 x 432)
✔ M - Media (379 x 594)
✔ L - Grande (383 x 600)
Originale
SACELLO OSSARIO DEL PASUBIO
Venne costruito nel 1926, per iniziativa della Fondazione
“3 novembre 1918 pro combattenti della 1a armata”, per contenere le spoglie dei soldati, italiani ed austriaci, caduti nell’area del Monte Pasubio durante la prima guerra mondiale, si trova a circa 2 km da Pian delle Fugazze, collegato al passo stesso dalla diramazione della ex strada statale 46, sul promontorio del Colle di Bellavista che domina la vallata del Leogra, proprio sotto il Cornetto.
È una pregevole costruzione di gusto razionalista progettata dall’architetto Ferruccio Chemello e decorata da Tito Chini e Umberto Bellotto. Un vero e proprio “faro” alto 35 metri, con la lanterna luminosa a forma di croce, visibile a grande distanza.
È costituito da due parti: l’ossario ed il sacello. L’ossario, ricavato nel basamento della torre, comprende una cripta centrale e due gallerie concentriche. Nella cripta sono raccolti i resti di 70 decorati al valore militare e vi è stata tumulata, nel 1953, la salma del Generale Guglielmo Pecori Giraldi, che resse il Comando della 1a armata dal 9 maggio 1916 sino alla conclusione vittoriosa del novembre 1918.
Ogni anno, l’ultima domenica di giugno, vi è una celebrazione in memoria dei caduti in corrispondenza dell’anniversario della più sanguinosa battaglia avvenuta sul vicino massiccio, il 2 luglio 1916. L’Ossario del Pasubio, insieme a quelli di Tonezza del Cimone, del Monte Grappa e di Asiago compare in uno dei quattro quarti dello stemma della provincia di Vicenza.
Nel sacrario-ossario vi sono 59 loculi per i soldati decorati e 450 loculi per le altre salme identificate, mentre le salme non identificate sono riposte in 94 loculi comuni. Il numero delle salme conosciute è di 1.558 soldati, di quelle ignote italiane 3.400 e 60 di salme ignote austriache.
Dall'interessante sito del Museo della I Armata, Fondazione 3 novembre 1918.
Scritto di mon. dott Antonio Marangoni
- Album
- Visite
- 1955