✔ XS - piccolissima (207 x 324)
✔ S - piccola (276 x 432)
✔ M - Media (380 x 594)
✔ L - Grande (384 x 600)
Originale
Orlando Scoz
Trento - Il convento di San Bernardino
Convento di Trento
S. Bernardino
La prima sede dei Frati minori nel Trentino fu a s. Apollinare presso il Doss Trento nel 1221. Segue il convento di s. Francesco costruito a Trento nel 1240. In seguito al movimento dell'Osservanza, si fondò a Trento un altro convento, chiamato di s. Bernardino, al quale si riferiscono le note seguenti.
Il 22 aprile 1452 veniva rogato l'atto con il quale la Confraternita dei Battuti faceva donazione agli Osservanti di un terreno in località "alle Ghiaie", duecento passi fuori Porta s. Croce, sulla sponda sinistra del torrente Fersina.
Nello stesso mese di aprile Andrea Pellipario da Trento lasciava in testamento una parte notevole dei suoi beni per l'erigenda fabbrica.
Il 17 giugno Papa Nicolò V con la Bolla "Sacrae religionis observantia" confermava e approvava la donazione dei Battuti e concedeva ai frati piena facoltà di costruire il progettato convento.
In seguito ai lavori di rettifica del torrente Fersina, fatti eseguire dal cardinal Clesio con la spesa di 40.000 fiorini, il detto convento venne a trovarsi sulla sponda destra del torrente, dove attualmente ha termine la via s. Bernardino sopra l'incrocio con via Giovanelli.
Purtroppo le violente inondazioni del Fersina lo danneggiarono più volte, finché quella del 1689 lo distrusse quasi completamente.
Fu deciso perciò di costruire un nuovo convento e fu scelta la località detta "alla Torricella Madruzzo", dove si trova l'attuale convento di s. Bernardino.
Con la generosa offerta di 2.500 fiorini fatta dal Supremo Cancelliere di Corte Teodoro Enrico conte di Strattmann, fu comperata la "Torricella" con le sue pertinenze e si iniziò la nuova fabbrica nella primavera del 1691, asportando dal vecchio convento quanto materiale poteva servire per il nuovo.
Il 28 ottobre 1694 il vescovo suffraganeo Giorgio Sigismondo de Sinnersberg introdusse solennemente il ss. Sacramento nel nuovo convento e i frati iniziarono ad abitarlo.
La nuova chiesa fu consacrata il 13 aprile 1698 dal vescovo mons. Michele Spaur. La "Torricella Madruzzo" fu adattata a infermeria provinciale.
Con l'aiuto finanziario di Valentino Salvadori e dei fratelli Girolamo e Giacomo Maffei, nel 1754 fu costruita la biblioteca, ricca di molti e preziosi volumi.
Nel 1897 fu costruito il primo piano dello studentato e nel 1930 si elevò il secondo.
Alla fine del 1849 il governo austriaco tagliò in due la clausura a nord del convento con il tracciato della nuova strada per la Valsugana, concedendo il permesso di un sottopassaggio, una porta carraia e rifacendo i muri della clausura lungo detta strada.
Nel 1850 sul terreno donato dalla nobile famiglia Wolchenstein, situato al margine nord della clausura, fu costruito il cimitero per i frati della Provincia; fu ingrandito nel 1866-68, con la costruzione pure del capitello del Crocifisso.
Nel 1892 fu allargata la strada detta "dei molini", ora via Grazioli; per tale motivo, in accordo con i frati, fu demolito il rampone di scala che da detta via portava al portone dei carri, furono demoliti i capitelli della Via Crucis (costruiti nel 1718 e dipinti dal pittore Gresta di Ala) e costruiti altri cinque nuovi lungo il secondo rampone (quello che porta alla chiesa), nei quali il pittore Chiocchetti da Moena dipinse i cinque misteri dolorosi.
Nel 1894 fu fatta una gradinata in pietra che da via Grazioli immette sul rampone del convento e fu trasportata a sinistra la croce di pietra che prima stava verso la porta carraia.
Questa croce era stata costruita in legno il 3 agosto 1821; rifatta nel novembre 1835, ancora rifatta ma in pietra il 7 febbraio 1867.
All'alba del 24 gennaio 1977 improvvisamente cadde. Ora, per munifico dono del sig. Remo Zilio, dallo stesso fu rifatta in granito, pezzo unico, e collocata ufficialmente in sede il 17 giugno 1978.
Nel 1919 il Ministero della Difesa eresse sopra la biblioteca l'osservatorio meteorologico, efficiente fino al 1996.
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