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Giuseppe Sannicolò

Cartolina pubblicitaria della Distilleria Alpina del dott. Agostino Pontillo
via Torre d'Augusto n°2, Trento

Dal sito: Crushsite.it
Di Samuele Stefani

Giuseppe Sannicolò nacque a Trento il 30 giugno 1908.
Nella bottega del padre, rilegatore e decoratore, ebbe fin da bambino l’opportunità di misurarsi con la propria naturale inclinazione per l’arte.
Dopo la scuola dell’obbligo frequentò l’Istituto Tecnico Industriale di Trento, una diretta derivazione della rinomata Scuola d’Arti e Mestieri ed ebbe fra i suoi maestri l’artista Camillo Bernardi, con il quale condivise non solo il grande amore per la pittura, ma anche per la musica.
Sannicolò fu infatti primo flauto nell’Orchestra Filarmonica di Trento diretta da importanti maestri. Al cinema Modena, inoltre, accompagnava con la musica i film muti; suonava anche nelle orchestrine da ballo presso la sala del Caffè Europa.
E fu proprio dopo una di quelle esibizioni che conobbe Palmira, la sua futura moglie, che sposerà nel 1933.
Appena terminati gli studi venne assunto, come disegnatore e incisore, presso la zincografia Tridentum dei fratelli Marzatico. All’inizio degli Anni Quaranta aprì il proprio Studio d’Arte Grafica Pubblicitaria in Via San Vigilio.
Eseguiva ritocchi a pennello e aerografo, elaborava idee pubblicitarie, marchi di fabbrica, etichette per vini e grappe del Triveneto. Accanto al lavoro coltivò sempre la passione per la pittura.
Durante la Seconda Guerra Mondiale fu costretto a trasferirsi con la famiglia a Fornace di Civezzano. L’attività lavorativa si fermò e quindi dedicò molto tempo alla pittura; dipingeva a contatto con la natura della quale sapeva cogliere ogni minima emozione.
Nel dopoguerra espose in diverse località del Trentino e fu protagonista di alcune importanti personali anche nella città natale. Partecipò alle mostre sindacali e rassegne nazionali e internazionali, ottenendo riconoscimenti e premi importanti. I frequenti viaggi in Italia, Francia, Spagna, Germania e Svezia, divennero occasioni di confronto con nuove realtà paesaggistiche e quindi motivo di rinnovata creatività.
Se gli si chiedeva di dare una definizione della propria pittura, diceva che era neo-impressionista, espressione di un sentimento nato dal contatto con la vita e la natura. Giuseppe Sannicolò è morto a Trento il 1° marzo 1994.