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Giancarlo Maroni

Giovanni Maroni (cambierà il suo nome in Giancarlo per evitare un’omonimia) nacque ad Arco il 1893 e frequentò la scuola civica di Riva del Garda assieme al fratello Riccardo. A Milano si iscrisse alla Scuola d’Arte e poi, all’Accademia di Brera, frequentò la Scuola Speciale di Architettura. All’ingresso in guerra dell’Italia entrambi i fratelli si arruolarono nel Regio Esercito Italiano,
Giancarlo Maroni fu volontario negli alpini e venne insignito della medaglia d’argento. Nel primo dopoguerra, rientrato a Riva, aprì uno studio tecnico artistico avviando un’intensa opera di ricostruzione della città danneggiata dal conflitto, non senza ricevere qualche critica tra cui quelle dell’architetto Giorgio Wenter Marini (Rovereto 1890 – Venezia 1973) che considerava i suoi restauri lontani dalle caratteristiche ambientali locali. Egli lavorò al Palazzo dei Provveditori, alla canonica arcipretale, al giardino d’infanzia, all’Hotel Sole, alla centrale elettrica, ai bagni di Riva, al campo sportivo, nonché a numerose abitazioni private; sotto la sua direzione venne demolita la chiesa di San Rocco danneggiata delle bombe e fu allargata la piazza omonima. Maroni fu inoltre membro della Commissione del Piano Regolatore dal 1920 al 1924 che si occupò della pianificazione edilizia del centro storico rivano. Divenne famoso soprattutto per essere stato il progettista del Vittoriale di D’Annunzio, impresa che proseguì fino alla
morte, avvenuta a Riva del Garda il 1952.
F. Irace (a cura di), L’architetto del lago. Giancarlo Maroni e il Garda, Museo Civico di Riva del Garda, Electa, Milano, 1993