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Cartolina viaggiata nel 1923 da Cagnò a Trento. Scritta da Anna de Pretis al barone Valentino Salvadori. Oltre ad una panoramica del paese in un riquadro mette in risalto la chiesa di san Valentino.

Il paese è disposto ai margini di un terrazzamento delimitato a ovest dalla profonda incisione del Torrente Pescara e ad est dalla Valle della Piole. A sud i pendii che scendono fino alle rive del lago sono ancora coltivati a vigneto anche se in misura fortemente minore di un tempo, mentre alle spalle del villaggio risalgono le boscose pendici meridionali del Monte Ozol. La frutticoltura intensiva ha sostituto le tradizionali colture, diventando una delle attività economiche prevalenti per il comune di Cagnò. L’abitato ha conservato la disposizione urbanistica tardo-medievale con l’inserimento armonioso di residenze rustico-signorili. Fu luogo già abitato in epoca preistorica grazie al clima mite e, successivamente, alla favorevole posizione aperta ai traffici che consentirono uno sviluppo nel periodo medievale.
L’esposizione moderna si è localizzata soprattutto lungo la direttrice stradale principale.
Residenze notevoli sono le due case de Pretis. Nel parco di una delle due residenze si eleva possente una sequoia wellingtonia. Alta una trentina di metri e con un diametro di circa 3 metri e il più grande esemplare di questa specie presente in Trentino. (Dal sito comunale)