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Flavon - Primi '900

Bellissima cartolina del comune di Flavon con in primo piano un sidecar d'epoca ed a destra l'antica Chiesa della Natività di San Giovanni Battista.

L’etimologia del toponimo fa probabilmente riferimento a FABULĒ ‘sostegno per legumi, frasca’ con l’aggiunta del suffisso -ōne. Altra ipotesi accreditata è quella dell’origine prelatina. L’ulteriore ipotesi di una derivazione dal personale FLAVONIUS non è stata dimostrata. La prima attestazione è “de Flaune” nel 1163, mentre nel 1265 si ha “Flaonum”. La storia della zona è strettamente legata a quella della famiglia dei De Flavon, la cui ascesa è stata determinante per la stabilizzazione sociale e politica. Il più importante referente politico della famiglia era il Sacro Romano Impero di Germania, mentre solo in misura minore può essere registrata una certa influenza del vescovo trentino in campo feudale. Nel XII secolo due De Flavon ricoprirono il ruolo di avvocati del principe vescovo ma già nel ‘200 ebbe inizio la decadenza del casato, che vide la propria fine nel ‘300. Insieme a Cunevo, Flavòn e Terrès formava il Conta’ o Contado. La chiesa della Natività di S. Giovanni Battista fu edificata molto probabilmente prima del 1248, anno della prima attestazione, e poi modificata nel ‘500. L’esterno è impreziosito da un portale rinascimentale e da un campanile gotico, mentre l’interno ospita numerose opere d’arte, quali: l’altare maggiore, gli altari laterali, barocchi, alcune tele con soggetti religiosi, un affresco del 1485 raffigurante la Madonna, una croce di grande valore donata da Giorgio I del Liechtenstein, un sacrario di grande valore del 1676 e una serie di affreschi di Giovanni e Battista Baschenis, del 1485, scoperti solo nel 1942. Inoltre nella cappella è conservata un’epigrafe sepolcrale romana che si riteneva appartenuta al vescovo Massimino, attribuzione poi rivelatasi falsa. 450 volumi antichi sono custoditi nella canonica. Castel Falvòn, il castello in cui risiedeva l’omonima famiglia, si trova nei pressi del paese ma è ormai ridotto in ruderi.
Da Italiapedia