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Vittorio Felini

Nacque a Trento il 23 ottobre 1862 da una famiglia di modeste condizioni e dovette quindi cercare lavoro ancora giovanissimo.
Frequentò solo le prime quattro classi delle Elementari, cosa allora, peraltro, abbastanza consueta tra la povera gente.
Cominciò a scrivere i primi versi dopo il 1900 e nel 1906 collaborò, con poesie e commenti, con il quotidiano “Il Trentino” diretto da Alcide Degasperi.
Lo vedete un poeta lavorare da ciabattino? Fu proprio così, Felini andò a lavorare, verso il 1911, nella bottega di calzolaio di Giuseppe Pranzelores, padre dello scrittore Antonio.
Durante la Prima Guerra Mondiale già ultra cinquantenne dovette andare profugo in Val di Rumo.
Scrive sempre poesie, anche commentando attento lo svolgersi del conflitto che coinvolgeva il nostro territorio.
La sua vena poetica a fine con il 1918, l’anno della fine della guerra.
Gravemente malato muore, a meno di 58 anni, il 23 maggio 1920.
Ebbe consolazione alla sua vita sofferta nello scrivere le sue belle poesie.