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Nel 2002 una violenta tempesta d'acqua ma ancor più di vento, strappò di netto la croce che stava sulla sommità del campanile della chiesa parrocchiale di Coredo, e la scagliò lontano e faticarono un pò per ritrovarla. Il nostro Tullio interpretò l'avvenimento come la reazione di un San Rocco arrabbiato per il fatto che avevano distrutto la chiesa a Lui dedicata per far posto alla nuova. All'epoca, siamo nel 1948, molti erano contrari all'abbattimento del sacro edificio che per secoli era stato testimone della loro vita religiosa, ma purtroppo altri interessi prevalsero.
Particolarmente coinvolgente l'immagine di San Rocco col volto e gli occhi sfigurati dal dolore che vede che "co la so glesia tesor di antichità i feva floster, zente e salezà".