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Monumento pro caduti di Coredo - Rara cartolina che rappresenta il bozzetto del progetto dello scultore Stefano Zuech (firma in basso a destra) edita per cura del Comitato pro Monumento Caduti di Coredo.
66081 Ediz. ris. G. Widmann - Trento
ZUECH STEFANO (SCULTORE)
Stefano Zuech nacque ad Arsio il 5 novembre 1877 da Luigi, contadino per tre volte emigrante negli Stati Uniti e da Anna Prevedel. Fu il parroco di Brez, don Silvio Lorenzoni, che, accortosi delle precoci e spiccate inclinazioni artistiche del fanciullo, lo aiutò ad entrare nella scuola professionale di Trento dove rimase per due anni.Seguirono alcuni anni di permanenza a Laas, in val Venosta dove, terminata la scuola, entrò nello studio dello scultore Lechner in cui lavorò per parecchi anni modellando e disegnando.Nel 1900 Stefano Zuech fece il grande passo, recandosi a Vienna dove frequentò l’Accademia di Arti Figurative sotto la guida del professor Kuntmann ed entrò poi nello studio del professore Pendl. Nella capitale austriaca era riuscito a conquistarsi una posizione di riguardo nel campo della plastica monumentale, tanto che nel 1917 vinse il premio unico della scultura modellando la grande “Pietà della Pace”, che l’imperatrice Zita d’Asburgo avrebbe voluto collocare nel “Tempio della Pace” a Vienna, progettato da Otto Wagner,ma rimasto irrealizzato a causa dell’esito degli eventi bellici.La fine della prima guerra mondiale con il successivo smembramento dell’Impero lo colse a Vienna, dove occupava la carica di direttore dell’Invalidenschule.Rientrato in patria, nel periodo postbellico operò per la realizzazione di importanti monumenti scultorei in varie località del Trentino e dal 1920 al 1945 insegnò presso la scuola Industriale di Trento.Negli anni ’20 e ’30 Stefano Zuech venne affermandosi come uno dei principali interpreti della scultura monumentale e in quel periodo partecipò a numerose esposizioni regionali e nazionali. Tra il 1923 e il 1925 si dedicò alla modellazione dei fregi della grande Campana dei Caduti.
Dietro suo interessamento, la parrocchia di S.Floriano, di Brez, riebbe per prima rispetto all’altre chiese della Valle e del Trentino le nuove campane in sostituzione delle vecchie che erano state asportate durante la guerra per farne cannoni, gli stupendi bassorilievi che le ornano sono opera dell’artista di Arsio, come le stazioni di Via Crucis lungo la strada che da Sanzeno porta a S.Romedio, il grande gruppo “Porta Eterna” e la “Pietà” nel camposanto di Trento, il monumento a G.Grazioli a Lavis, numerosi busti e monumenti collocati sia all’interno di palazzi pubblici che all’esterno, come quelli esistenti all’interno dei giardini pubblici di Piazza Dante a Trento e quello commemorativo di Giovanni Battista Lampi a Romeno e il grande Cristo benedicente antistante alla chiesa parrocchiale di Cloz.
A Brez si trovano alcune delle più importanti ed imponenti realizzazioni artistiche di Stefano Zuech: il monumento al minatore, inaugurato nel 1932 ed monumento ai caduti nel cimitero comunale di Brez inaugurato nel 1923. Opera giovanile,del 1905,è invece il Cristo sul crocifisso centrale del cimitero di S.Floriano, mentre l’ultimo ricordo per il suo paese fu un bassorilievo in marmo bianco che attualmente si trova presso l’ingresso della scuola materna di Brez.Volute generalmente da emigranti di Brez che in tal modo volevano manifestare l’attaccamento al proprio paese natale furono le numerose lapidi – monumenti ancora presenti nel nostro cimitero. Ora giace nel cimitero di S.Floriano dove fu trasferito,dopo la sua morte avvenuta in Trento, nel 1968.

Dal sito del Comune di Brez a cui va il mio plauso per il bellissimo e completo testo sullo scultore, redatto da Cristina Beltrami, dato alle stampe nel 2007.