✔ XS - piccolissima (432 x 282)
✔ S - piccola (576 x 376)
✔ M - Media (792 x 517)
✔ L - Grande (800 x 523)
Originale

Augusto Sezanne - Firenze, 31 agosto 1856 – Venezia, 5 maggio 1935
Retro dell'imagine 25
Con poesia di Gustavo Chiesa del 1914
Gustavo Chiesa, 1858 novembre 8 - 1927 agosto 28
Figlio di un sarto di Noriglio (di nome Damiano). Compie gli studi ginnasiali nella cittadina natale e a Bolzano. Entra quindi nell'amministrazione comunale roveretana, coltivando la passione per la storia patria (la sua attenzione si rivolge soprattutto alla "venezianità" di Rovereto) e per la letteratura: cura per il Museo Civico, di cui è bibliotecario, "Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto", che esce in due volumi nel 1904 e nel 1908, quindi pubblica "Rovereto sotto i Veneziani" (1904).
Traduce dal tedesco, dal francese e dallo spagnolo, pubblica racconti e versi per il giornale "Il Lagarino", le sillogi di versi "Ore melanconiche" (1882) e "Fiori della vita" (1899), il romanzo "Gli spettri" (1893) e la raccolta dialettale "La storia de Roveredo contà da 'n filatòri" (1911).
Nel 1888 fonda il Circolo Operaio, associazione democratica di tipo culturale. Liberale (è impegnato anche nella Lega Nazionale ed è per un periodo segretario della S.A.T.), nel 1914 è eletto deputato alla Dieta provinciale di Innsbruck.
Sposa Teresina Marzari, dalla quale ha tre figli: Giuseppina, Damiano, Jolanda.
Scoppiata la guerra, Jolanda e Damiano vanno in Italia presso parenti ed amici: Damiano entrerà poi volontario nell'esercito italiano, e verrà catturato e giustiziato dagli Austriaci a Trento il 19 maggio 1916.
Giuseppina è impiegata alle poste a Graz. Gustavo e Teresina nel maggio 1915 vengono internati a Katzenau, ove rimarranno sino al 1917, per poi vivere un altro anno a Steg bei Urfahr, in Alta Austria.
Dopo il conflitto Gustavo si occupa del riordino della Biblioteca civica di Rovereto, e già nel 1919 pubblica in "Alba Trentina" "Damiano Chiesa e la
sua breve vita. Ricordi del padre dedicati alla memoria dell'adorato figliolo", poi più volte ristampato in opuscolo. Nel 1920 pubblica a Rovereto "Quarant'anni di vita municipale. 1880-1920".
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