✔ XS - piccolissima (432 x 270)
✔ S - piccola (576 x 360)
✔ M - Media (792 x 495)
✔ L - Grande (800 x 501)
Originale
Coredo - fotografia del 1935
Cartolina fotografica che ritrae Dario Widmann "di Petri" (classe 1906) primo a destra con al suo fianco destro Florio Garbari e Lodovico Facchinelli, partecipanti alla gara motociclistica "Coppa Giovanni Botta" del 1935.
Dal sito del Moto Club Trento:
"Molti centauri trentini si sono comunque distinti anche in campo nazionale e tra gli stessi vanno ricordati Lodovico Facchinelli, Dario Widmann e Florio Garbari che sono stati i più rappresentativi negli anni tra le due guerre mondiali"
Della gara motociclistica Trento Bondone:
"Vincitore di quella prima edizione (ottobre1925) fu il trentino Saverio de Tisi, noto commerciante di vetri e cristalli, che concluse la sua assordante ascensione nel formidabile tempo di 18’’38”1/5; inferiore di ben tre minuti abbondanti a quello realizzato dal concittadino Ruggiero Menestrina, vincitore con la sua “Fiat 501/S” della corsa automobilistica svoltasi qualche mese prima.
Dovettero poi passare lunghi anni prima che il tempo di Saverio de Tisi fosse migliorato.
L’impresa riuscì nell’estate del 1932 a Giulio Scartezzini, altro valoroso centauro trentino che riuscì a salire da Montevideo alle Vaneze in 17’18”1/5 impossessandosi di conseguenza della “targa Giulio Bonmassar” che i dirigenti del Moto Club Trento avevano messo in palio per il primatista della corsa, in ricordo di un loro socio scomparso per infarto cardiaco, dopo una vita avventurosa che lo aveva portato a gareggiare anche sulle piste in cenere del Nord America. Scartezzini detenne la targa un anno soltanto.
Nella edizione successiva infatti il suo avversario Dario Widmann che l’anno prima era stato tolto di mezzo per la rottura del motore della sua “Triumph 500”, si presentò alla partenza con una potente “Rudger 4 valvole” che gli consentì di polverizzare il primato con un magnifico 15’47”/4-5 e di conquistare così anche la “Targa Bonmassar”.
Nel 1934 vinse il campione Nino Grieco, con un tempo assai distante da quello di Widmann che rimase così per sempre imbattuto in quanto ebbero inizio subito dopo i lavori di ricostruzione della strada del Bondone che ne modificarono completamente lo sviluppo planimetrico e la sua stessa fisionomia."
Dario Widmann fu anche Presidente del Moto Club Trento (1946–1947).