✔ XS - piccolissima (207 x 324)
✔ S - piccola (276 x 432)
✔ M - Media (380 x 594)
✔ L - Grande (384 x 600)
Originale
Trento - Cognola - Fontanasanta - Primi '900
Cartolina fotografica non viaggiata di Villa Consolati con scritta sul retro:
"Gf. A. Consolati (sudtirol)
Unser haus in Martignano
Interessante descrizione dal sito www.agricolaforadori.comm
"La villa Fontanasanta, circondata da bosco e vigneti, domina il centro abitato,
mentre alle sue spalle, ben esposta a sud, una valle sale fino alla spianata di
Martignano.
Il nome sembra provenire da quello del rio Salùga, che scorre all’interno della
proprietà, e che secondo una tradizione significherebbe “Santa Aga”, cioè
acqua santa.
Progettata dall’architetto Sebastiano de Boni in stile impero, la villa fu fatta
erigere nel 1815 dal Conte Simone Consolati, Console nella Trento del Principe Vescovo Thun, per “gli ozi dagli affanni della città e per il trattenimento
degli amici” -come si legge sull’epigrafe della facciata-.
Il maso accanto all’edificio principale risale al 1557, quando i proventi derivati da una cereria che soddisfava il bisogno di candele del Coniclio di Trento
permisero al Conte Vincenzo Consolati l’edificazione di una prima casa
padronale nella tenuta privata di caccia.
Del 1828 è invece la vicina cappella, anch’essa in stile impero, costruita in
forma di tempietto e dedicata alla Madonna del Divino Amore, raffigurata in
una tela contenuta al suo interno.
Nell’Ottocento la famiglia Consolati ricoprì un ruolo centrale nella scena
politica della città: durante l’occupazione francese infatti, il Principe Vescovo
si rifugiò a Castel Thun in Val di Non e Filippo, fratello di Simone, venne più
volte eletto sindaco, trovandosi a gestire assieme al Conte Manci i delicati
rapporti con Napoleone fino alla definitiva riconquista austriaca.
La Prima Guerra Mondiale fu un capitolo estremamente drammatico per la
storia di Trento, posta sul confine e dunque sul fronte del conflitto. La popolazione venne evacuata a forza, e tutto il territorio subì pesanti devastazioni.
Schiacciata dal peso delle ipoteche a seguito dei notevoli danni economici
causati dalla guerra, Fontanasanta venne riscattata dal marito di Annunziata
Consolati, Carl Von Lutterotti, che bonificò l’intera area impiantandovi
inoltre vigneti e alberi da frutto.
Miracolosa o meno, l’acqua è un elemento onnipresente all’interno dell’intera
proprietà: rivoli e ruscelli alimentano oltre alle viti anche la fitta vegetazione
boschiva che la circonda, contribuendo alla formazione di un sistema ambientale ideale, naturalmente protetto dall’esterno.
Nel 2007 Foradori prende in affitto i terreni agricoli della tenuta: terra rossa
e roccia bianca, argilla e calcare, suolo perfetto per i bianchi, per Incrocio
Manzoni e Nosiola.
Dal 2012 la stalla di Fontanasanta si ripopola ed arrivano 3 Grigio Alpine, la
razza locale di mucca.
Finita la vendemmia fino al germogliamento pascolano fra le vigne dando impulsi alla terra e regalandoci il letame per la formazione del compost.
Per la ricca storia di Fontanasanta si apre dunque un nuovo capitolo, con
radici fonde a nutrirsi del passato e rami, foglie tese verso gli sviluppi futuri,
quando questa storia potrà essere raccontata anche attraverso i vini che
nasceranno."
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- azienda agricola foradori, cartoline del trentino, cognola, fontanasanta, martignano, mezzolombardoantica, villa consolati
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