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Trento - settembre 1922

Interessante cartolina con il logo della biblioteca di Trento scritta dal conte Lamberto Cesarini Sforza al prof. Ettore de Toni collaboratore all'epoca di Ettore Tolomei.

Lamberto Cesarini Sforza (Terlago, 29 settembre 1864 – Trento, 22 marzo 1941) è stato un letterato italiano.

Di nobili origini, il conte Lamberto Cesarini Sforza compì i primi studi a Trento per poi laurearsi in Lettere a Firenze nel 1889. Subito dopo si dedicò per un breve periodo all'insegnamento, prima in Sicilia e poi in Liguria, cominciando nel frattempo a scrivere le sue prime prove letterarie, in forma di resoconti o ricordi autobiografici. Nel 1901, in seguito alla morte del padre, dovette tuttavia rientrare a Trento, dove da un lato iniziò a occuparsi degli affari di famiglia, dall'altro continuò a occuparsi di storia e letteratura. Il fulcro delle ricerche del Cesarini Sforza divenne ben presto dirottato su tematiche irredentiste: interessato alla difesa della nazionalità italiana del Trentino, Lamberto si impegnò in modo particolare nel sostenere la necessità di difesa della lingua italiana da processi di germanizzazione. Riparato a Parma allo scoppio della Prima guerra mondiale e ripresa qui l'attività d'insegnamento, alla fine del conflitto rientrò a Trento, dove nel 1919 fu eletto presidente della neonata Società per gli studi trentini e nel 1920 direttore della Biblioteca comunale di Trento, dove proseguì il lavoro di riordinamento del materiale avviato da Arnaldo Segarizzi. È durante la sua direzione che la Biblioteca comunale di Trento diviene l'istituto depositario di riferimento per tutti gli stampatori operanti in provincia, che dal 1922 sono obbligati per legge a inviare all'ente una copia delle loro pubblicazioni. Nel 1921, come presidente del Club alpino italiano, prese parte alla commissione governativa per la toponomastica delle nuove provincie, il cui compito era quello di sostituire i toponimi del Trentino con i corrispondenti italiani. Licenziato nel 1933 dal Podestà di Trento per aver raggiunto il limite d'età (in realtà le ragioni di questo provvedimento erano di natura politica, dal momento che il Cesarini Sforza si era rifiutato di acquistare per la Biblioteca comunale di Trento le opere di Gabriele D'Annunzio), morì a Trento nel 1941.

Ettore de Toni - Geografo -
(Venezia 18 marzo 1858 - Venezia 2 febbraio 1925)

Nacque a Venezia il 18 marzo 1858, figlio del notaio Antonio e di Elena Pasini. Nella città natale studiò al Liceo patriarcale, per poi frequentare l’Università di Padova, dove nel 1878 conseguì a pochi giorni di distanza sia la laurea in scienze naturali che quella in chimica. Ebbe tra i suoi maestri l’Omboni e il Saccardo e soprattutto il Filippuzzi, a cui dedicò nel 1879 la pubblicazione della tesi in chimica. A partire dallo stesso anno insegnò al Liceo di Catanzaro, poi a Potenza e Ivrea, infine al Liceo di Belluno, dove rimase cinque anni. Nel 1887 fu trasferito al Liceo Stellini di Udine e da lì, dopo un solo anno, a Venezia presso il Liceo Foscarini, dove concluse la sua attività didattica. Sposò nella città lagunare la friulana Italia Battistella, da cui ebbe tre figli, Antonio, Vittorio e Giammaria. Fu segretario dell’Istituto di studi per l’Alto Adige e direttore della sezione del CAI di Bolzano; collaborò attivamente anche con altre istituzioni, come la Deputazione veneta di storia patria e l’Accademia pontificia dei Nuovi Lincei, di cui fu socio. I primi anni della sua attività furono contrassegnati da studi di botanica, zoologia e paleontologia.
Da ricordare ancora la serie di articoli su L’Alto Adige nelle antiche carte con studi di esegesi su alcune carte francesi e olandesi, da considerarsi come preambolo al Prontuario di toponomastica dell’Alto Adige dell’Ampezzano, che venne pubblicato a cura e sotto il nome di Ettore Tolomei, ma che lo stesso Tolomei dichiarò, nell’introduzione alla ristampa del 1920, essere opera «per la parte sostanziale del professore Ettore De Toni».

(biografia di Tommaso Mazzoli)